Si è spento Luciano Garibaldi, valente storico, giornalista e amico. Una breve rimembranza. Di Alberto Rosselli.

Ci vedevamo ai ‘Tre Merli’

Ogniqualvolta penso al tempo trascorso in compagnia di Luciano Garibaldi, ripenso ad un tempo per nulla perduto: culturalmente utile ed anche divertente sotto il profilo empatico. Si, perché aldilà delle sue indubbie qualità professionali, egli era un uomo, anzi un Signore, di estrema acutezza, garbo, eleganza, senso dell’umorismo e predisposizione per la convivialità sottile, ma mai tediosa. Il Luciano Garibaldi che conobbi fu quello del suo periodo ‘genovese’ (lavorò al Corriere Mercantile, prima di abbandonare Genova per altre grandi testate). Eravamo dunque compatrioti, ma ci univa un’amicizia mai dichiarata, bensì dimostrata dai comportamenti e dalle azioni, tramite un comune pensare e un comune condividere ideali e speranze. Luciano lo conobbi grazie ad un caro amico, il compianto professore Piero Vassallo, valente filosofo cattolico tradizionalista. A quell’epoca, parlo di decenni fa, ci si incontrava ai ‘Tre Merli’, trattoria e vinerìa genovese per anime creative ed erranti; effettivamente, nei primi anni Settanta, a Genova, eravamo persone ‘stimate, ma lebbrose’ in quanto sostenitori, con svariate sfumature, di una Tradizione culturale religiosa invisa alle chiese di Regime. Vita scomoda, ma appagante: per le nostre pubblicazioni avevamo il sostegno di pochi, coraggiosi editori, anche se, a dire il vero, Luciano era ormai acclamato a livello nazionale (ebbi la fortuna di averlo, in qualità di Prefatore per due miei libri). In quel clima ricordo Luciano, personaggio dalle mille sfaccettature, esibire passione frammista a flemma ed eleganza tutte britanniche, anche se l’Inghilterra non è certo mai stata nelle sue corde: era infatti italianissimo e patriota di lontane radici cattoliche. Tradizionalista, ma ‘esploratore’ e profondo conoscitore di vicende storiche – soprattutto quelle ‘scomode’ della Seconda Guerra Mondiale – dimenticate o sepolte dall’ipocrisia, dalla paura o dal buonismo. Non sta a me ricordare le sue opere (numerosissime) o la sua brillante carriera giornalistica; ciò che più mi sta a cuore è il ricordare, come ho già detto, il ‘valore del tempo’ trascorso con lui e con altri amici ai ‘Tre Merli’, locale antico e duro a morire, spesso compagnia di Vassallo, del saggista Paolo Deotto e di altri giornalisti e scrittori borderline. Ci si vedeva, soprattutto, alla sera, sotto il pergolato, davanti ad un piatto di trenette al pesto o di acciughe fritte, complice l’immancabile ampolla grande e fredda di ‘Bianchetta’ (vinello bianco della Val Polcevera da lui molto gradito). Si partiva con argomenti diciamo seri, ci si confrontava, anche in maniera accesa, per poi passare a parlare di sport (Luciano era un esperto di mezzi a motore.), di autori a noi cari, e di donne. Si, di donne, perché Luciano apprezzava, seppur con garbo, il tema, come del resto tutti noi. Luciano era, infatti, un uomo a tutto tondo ed un esteta. Studioso, ma attento a tutto: attento ai libri, ma anche attento alla vita, poiché intelligente e denso di umanità. Luciano sapeva bene che la cultura allorquando priva di intelletto e di esperienza di vita, serve a ben poco Questo fu il Luciano Garibaldi che conobbi, in un tempo quasi immemore, ma che continuo a vivere tutt’oggi, con lievità e riconoscenza.

Luciano Garibaldi.

Alcune opere di Luciano Garibaldi.

  • Mussolini e il professore. Vita e diari di Carlo Alberto Biggini, Milano, Mursia, 1983.
  • Curatela di Gemma CapraMio marito. Il commissario Calabresi. Il diario segreto della moglie, dopo 17 anni di silenzio, Milano, Paoline, 1990. 
  • L’altro italiano. Edgardo Sogno: sessant’anni di antifascismo e di anticomunismo, Milano, Ares, 1992.
  • Le soldatesse di Mussolini, con il memoriale inedito di Piera Gatteschi Fondelli, generale delle ausiliarie della RSI, Milano, Mursia, 1995. 
  • La guerra (non è) perduta. Gli ufficiali italiani nell’8ª armata britannica (1943-1945), Milano, Ares, 1998. 
  • Quadro storico in Franco AccameElegia, Milano, Effedieffe, 1999. 
  • Un secolo di guerre, Vercelli, White Star, 2001. 
  • Vita col Duce. L’attendente di Mussolini, Pietro Carradori, racconta, a cura di, Milano, Effedieffe, 2001. 
  • La pista inglese. Chi uccise Mussolini e la Petacci?, Milano, Ares, 2002. 
  • Il secolo (in) breve. Persone e storie del Novecento, Brescia, Cavinato, 2005. 
  • I giusti del 25 aprile. Chi uccise i partigiani eroi?, con Riccardo Caniato, Luigi ConfalonieriAlessandro Rivali, Milano, Ares, 2005. 
  • Com’erano Rosse le mie BrigateGli anni di piombo visti da un giornalista “dalla parte sbagliata”, Roma, Nuove Idee, 2005. 
  • Maurizio & Ferrante Gonzaga. Storia di due eroi, Milano, Ares, 2006. 
  • Operazione Walkiria. Hitler deve morire, Milano, Ares, 2008. 
  • O la croce o la svastica. La vera storia dei rapporti tra la Chiesa e il nazismo, Torino, Lindau, 2009. 
  • Così affondammo la Valiant. La più grande impresa navale italiana della seconda guerra mondiale, con Gaspare Di Sclafani, Torino, Lindau, 2010. 
  • Genova e i Mille. Giorno per giorno, ora per ora, la cronaca degli eventi che gli italiani di allora non ebbero modo di leggere sui loro giornali, con Simonetta Garibaldi, Genova, De Ferrari, 2010. 
  • Perché uccisero Mussolini e Claretta. Oro e sangue a Dongo, con Franco Servello, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2010.  
  • Nel nome di Norma. Norma Cossetto, la tragedia dell’Istria e altre vicende a Trieste e sul confine orientale italiano, con Rossana Mondoni, Chieti, Solfanelli, 2011. 
  • Vorrei assomigliare a mio padre. Giovanni racconta Antonio Terzi. Conversazioni con Luciano Garibaldi, Milano, Ares, 2011. 
  • Gli anni spezzati. Il giudice nella prigione delle BR, con Mario Sossi, Milano-Roma, Ares-Albatross, 2013. 
  • Il Commissario. Gli anni spezzati. Luigi Calabresi Medaglia d’Oro, Milano-Roma, Ares-Albatross, 2013. 
  • Brigate rosse. Per non dimenticare, Roma, Nuove Idee, 2013. 
  • Gli eroi di Montecassino. Storia dei polacchi che liberarono l’Italia, Milano, Oscar Mondadori, 2013.
  • La vera storia dell’Uomo qualunque, con Paolo Deotto, Chieti, Solfanelli, 2013. 
  • Adolf Hitler. Il tempo della svastica, con Simonetta Garibaldi, Novara, White Star, 2014. 
  • Foibe: un conto aperto. Il testamento di Licia Cossetto, con Rossana Mondoni, Chieti, Solfanelli, 2014. 
  • Eventi e protagonisti del ventennio fascista, con Simonetta Garibaldi, postfazione di Aldo Ligabò, Fidenza, Mattioli 1885, 2018

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