A sei anni di distanza dalla pubblicazione di “Ucraina in fiamme, le radici di una crisi annunciata” l’attualità impone una seconda edizione, rinforzata nella parte storica, aggiornata alle tragedie contemporanee ed arricchita dall’introduzione del Dottor Daniele Scalea, esperto di geopolitica e direttore del think tank Centro Studi Machiavelli. Nel suo libro l’autore Fabio Bozzo ripercorre in modo rapido quanto efficace la storia dell’Ucraina, in particolare spiegando l’etnogenesi del suo popolo e lo sviluppo della sua identità nazionale. Perché la famiglia etnoliguistica slava orientale si ramificò nei tre popoli russo, bielorusso e, appunto, ucraino? Perché tutte le tragedie della Russia hanno origine, essenzialmente, nel Giogo Mongolo iniziato nel XIII secolo? Perché tra russi e ucraini, le cui similitudini sono superiori alle diversità, negli ultimi 150 anni le aspirazioni nazionali sono andate sempre più differenziandosi? Perché l’Ucraina, dopo secoli di unità/sudditanza alla Russia, dal crollo dell’URSS ha svoltato con sempre maggior decisione verso l’Occidente? E perché la Russia vede nella perdita dell’Ucraina un’insopportabile menomazione della propria identità storica, politica e persino fisica? A queste e a molte altre domande l’autore risponde con sintetica chiarezza, per poi addentrarsi nell’analisi dei tragici eventi dell’occupazione/annessione russa della Crimea, della Guerra del Donbass e delle cause dell’invasione russa dell’intera Ucraina iniziata nel febbraio 2022. La guerra scatenata da Putin sarà ricordata come l’inizio della restaurazione di parte del vecchio spazio imperiale moscovita, ma col rovescio di una probabile vassallizzazione della Russia da parte della Cina? Oppure la sconfitta, anche parziale, dell’invecchiato “Signore del Cremlino” farà ripartire l’occidentalizzazione della Russia, così come voluto da Pietro il Grande e tentato da personaggi del calibro di Stolypin e El’cin? Il futuro ci è ignoto, ma il testo di Bozzo aiuta a prevedere il percorso in formazione nel presente.
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