Premio Acqui Storia : incredibile successo di pubblico
Grande interesse ha destato quest’anno la cerimonia conclusiva della 45° edizione del Premio Acqui Storia: le novità proposte da questa edizione, dalla scelta dei vincitori insigniti dei Premi speciali e dal nuovo binomio Elisa Isoardi e Franco Di Mare alla conduzione della cerimonia, si sono rivelate una svolta di incredibile successo che ha suscitato molta curiosità ed un dibattito ampio e documentato sui più importanti quotidiani e settimanali, non solo italiani ma anche esteri.
Un’attenzione dimostrata dall’eccezionale partecipazione di pubblico (stipato all’inverosimile in un pur capiente teatro, con moltissimi spettatori in piedi e centinaia di persone al di fuori del teatro, il cui accesso è stato poi chiuso per ragioni di sicurezza) che i conduttori della serata hanno saputo coinvolgere, alternandosi con ironia e ritmo incalzante. I servizi sulla premiazione sono già andati in onda sui principali telegiornali nazionali pubblici e privati, a dimostrazione della crescente risonanza del Premio che riconferma il suo prestigio a livello nazionale ed internazionale acquisito con l’avvento dell’Assessore Carlo Sburlati cinque anni fa.
Dopo un’intera giornata di iniziative culturali, iniziate alle ore 9.30, al Caffè delle Terme, con l’ormai tradizionale “Colazione con l’Autore”, un incontro diretto fra i vincitori ed il pubblico, alla quale ha fatto seguito l’inaugurazione del “Mercatino del libro di storia”, alle ore 10,30, nella Sala Belle Epoque del Grand Hotel Nuove Terme, Carlo Sburlati ha introdotto l’incontro dibattito con gli studenti ed i lettori, presenti i vincitori Giovanni Tassani, Giuseppe Vacca, Giancarlo Mazzuca, Mauro Mazza e diversi componenti della prestigiosa Giuria dell’Acqui Storia. L’incontro è stato inaspettatamente movimentato dalla presenza di Carlo Verdone e del fratello Luca che, a sorpresa, hanno assistito tra il folto pubblico.
Alle 18,00, il clou della giornata con la cerimonia di premiazione del 45° Premio Acqui Storia, condotta per questa edizione dagli effervescenti Elisa Isoardi e Franco Di Mare, conduttori dal dicembre 2011 di Unomattina sul primo canale televisivo nazionale, nonché giornalisti e conduttori di altre importanti trasmissioni. La cerimonia si è svolta alla presenza di un’eccezionale parterre di fotografi, storici, giornalisti, inviati speciali delle più importanti reti televisive non solo nazionali, Autorità civili e militari, parlamentari, diplomatici e tanta mondanità.
Mauro Mazza, dal 2009 direttore di RAI 1, dopo aver guidato per sette anni il Tg2, con il volume L’albero del mondo, Fazi Editore, si è aggiudicato i 6500 euro del Premio nella sezione dedicata al romanzo storico. Siamo nell’autunno del 1942 e a Weimar c’è il raduno degli scrittori europei organizzato da Goebbels. Le sorti della guerra sono prossime a capovolgersi e questo romanzo storico di Mazza “legge” questo crepuscolo e i suoi segni attraverso un appuntamento di intellettuali, che in un passaggio difficile degli eventi bellici dovrebbe rilanciare idee e immagini del Nuovo Ordine Europeo.
Giovanni Tassani con il volume Diplomatico tra due guerre. Vita di Giacomo Paulucci di Calboli Barone, Casa Editrice Le Lettere e Giuseppe Vacca con il volume Vita e pensieri di Antonio Gramsci. 1926 – 1937, Einaudi si sono aggiudicati ex aequo il premio nella sezione storico-scientifica.
Giovanni Tassani è autore di vari studi e libri di storia italiana tra cui quelli su Dossetti, De Gasperi, Scelba e Moro e di saggi illuminanti ed esaurienti sulla famiglia Paulucci di Calboli. Questo volume premiato si colloca all’incrocio di diversi generi storiografici: la biografia, la storia diplomatica, la storia politico-culturale. Ciò come riflesso dei differenti ruoli svolti dall’ambasciatore Paulucci di Calboli in decenni di carriera diplomatica in anni cruciali della storia d’Italia.
Giuseppe Vacca, storico del pensiero politico, ha dedicato a Gramsci molti studi. Il volume con il quale si aggiudica ex aequo il Premio Acqui Storia è frutto di un lungo e appassionato esame della copiosa letteratura sul tema e di scavo documentario rigoroso, anche su fonti inedite: l’opera esamina la vita e i pensieri (assilli politici e personali compresi) di Antonio Gramsci, con particolare attenzione per il suo ultimo decennio e approda a giudizi equilibrati e a interrogativi acuti sulla meditazione gramsciana.
Giancarlo Mazzuca già direttore de “Il Resto del Carlino”, del “Quotidiano Nazionale” e del “Giorno” è stato inviato speciale al “Corriere della Sera “, vicedirettore a “Fortune” e alla “Voce” di Montanelli, caporedattore del “Giornale”. Insieme a Luciano Foglietta, decano dei giornalisti romagnoli, è stato premiato nella sezione storico-divulgativa con il volume Sangue romagnolo. I compagni del Duce, Minerva Edizioni. Sangue Romagnolo analizza nel profondo l’animo e la mentalità di un popolo sanguigno, unico nel panorama italiano. Attraverso l’esame di una mentalità , di un modo di affrontare una vita sempre grama, spiega in modo esemplare le spinte che portavano ad un estremismo politico frutto di una passione esistenziale, che si nutriva delle idee intorno alle quali andava formandosi la visione del mondo del 900.
Per la sezione “La Storiain TV” il Premio è stato conferito a Valerio Massimo Manfredi, docente universitario, autore di molti articoli, saggi e libri di carattere storico e archeologico. E’ autore di romanzi storici di grande successo, tradotti in varie lingue, fra i quali la trilogia dedicata ad Alèxandros del 1998. Si è occupato di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione. Per La 7 ha condotto dapprima Stargate-Linea di confine e quindi il programma di approfondimento storico Impero, che ripercorre, alla luce dei più antichi reperti archeologici, le parabole degli antichi imperi.
Il Premio speciale alla Carriera, rappresentato da una medaglia Presidenziale, assegnata al Premio dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, è stato conferito a Mario Cervi. Dal 1945 cronista, inviato, vicedirettore e direttore delle più prestigiose testate italiane, Mario Cervi ha vissuto in diretta e narrato momenti fondamentali della storia e di quella italiana, indagata con l’obiettività critica di osservatore disincantato, anche in prospettiva diacronica.
Il riconoscimento speciale “Testimone del Tempo 2012” ha premiato quattro figure di straordinario rilievo nel panorama culturale e artistico contemporaneo: Bruno Vespa, Carlo Verdone, Maria Gabriella di Savoia, Paola Pitagora.
Bruno Vespa, autorevole personalità del giornalismo scritto e di quello televisivo italiano e internazionale, ha saputo proporre con “Porta a porta” lo stile di una informazione televisiva puntuale, argomentata ed equilibrata, attraverso un confronto con l’attualità della politica e della cronaca, che favorisca lo scambio anche polemico delle opinioni, senza però venir meno alle regole di un confronto civile, lontano dai toni urlati e dal settarismo.
Carlo Verdone, nella sua carriera, ormai più che trentennale, di attore e di regista, è riuscito a rinnovare la commedia all’italiana, tenendo conto dei cambiamenti avvenuti nel costume nazionale. Ha saputo dar vita ad una galleria di “tipi” ritagliati su mode e modi, tic e tabù, di un’Italia popolare o piccolo-borghese, alfabetizzata in modo precipitoso dalla modernizzazione, dal consumismo, dall’influenza dei mass-media, dunque rimasta fondamentalmente analfabeta nei comportamenti, nei sentimenti, nelle confuse aspirazioni, e che trova nell’arte di arrangiarsi, anche con la coscienza, un meccanismo per sopravvivere, senza fare e senza farsi troppo male.
S. A. R. Maria Gabriella di Savoia ha vissuto la drammaticità della storia da quando, nel settembre1943, a soli tre anni, dalla Madre, Maria José Principessa di Piemonte, venne portata in Svizzera, e poi il 5-6 giugno 1946, quando in poche ore dal Quirinale fu trasferita a Napoli e salpò per il Portogallo, ove fu poi raggiunta dal Padre, Umberto II. Ideatrice e presidente della Fondazione Umberto II e Maria José di Savoia (raccolta imponente di cimeli, documenti e libri rari, salvati dalla dispersione), con regale generosità ha promosso e realizzato studi innovativi.
Il conferimento a Paola Pitagora, ha voluto essere un riconoscimento a chi come lei ha saputo dare un significativo contributo allo spettacolo attraverso il linguaggio dell’arte nelle sue molteplici espressioni, come interprete di sceneggiati televisivi, che sono entrati nella storia della nostra televisione, come attrice teatrale e cinematografica, nella sua pluriennale carriera ricca di successi e di affermazioni. Il ruolo che più di tutti l’ha resa popolare al grande pubblico è quello di Lucia Mondella nello sceneggiato televisivo de I promessi sposi (1967), per la regia di Sandro Bolchi.
Nato nel 1969 per onorare il ricordo della “Divisione Acqui” e i caduti di Cefalonia nel settembre 1943, al fine di richiamare il motivo ispiratore del Premio, quest’anno, in occasione della cerimonia, il Sindaco di Acqui Terme Enrico Silvio Bertero ha voluto conferire un riconoscimento al reduce di Cefalonia Cav. Giuseppe Benincasa, accompagnato da una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Divisione Acqui. Sono stati circa 1.300 i soldati italiani della Divisione Acqui caduti in combattimento e circa 350 gli ufficiali fucilati dai tedeschi, tra il 15 e il 24 settembre 1943, nell’isola di Cefalonia.
L’Acqui Storia ha l’Adesione del Presidente della Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Premio ogni anno è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Acqui Terme, con il contributo della Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Terme di Acqui, Egea, Gruppo Amag, Istituto Nazionale Tributaristi, CTE e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che si conferma partner fondamentale dell’iniziativa.
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