La Liguria sotto le bombe di Marina e Aviazione
Le operazioni aeronavali nel Mar Ligure 1940-45 di Gabriele Faggioni e Alberto Rosselli per la Ligurpress (meritevole casa editrice che scandaglia storia e tradizioni di Liguria e basso Piemonte) è un film in presa diretta sull’ultima guerra. Ci fa capire cosa è stata: dopo un indispensabile glossario di termini militari, ci elenca nave per nave, batteria per batteria, le forze in campo e le azioni. Un capitolo per ogni anno di guerra. Il primo ci offre il panorama delle forze in campo, determinanti all’esito finale più del valore dei singoli uomini. Nel giugno 1940, all’entrata in guerra dell’Italia, la Royal Navy (allora la flotta britannica era la più grande al mondo) e la Marine Nationale francese avevano nel Mediterraneo un numero di navi da guerra inferiore alla nostra Regia Marina, che disponeva di 267 unità. Stavano però per entrare in servizio le navi da battaglia della classe King George V e le prime portaerei della classe Illustrious, dotate di ponte di volo corazzato. Non solo la Marine Nationale francese, con 174 navi da guerra e equipaggi ben addestrati, presidiava i principali porti mediterranei: Orano, Algeri, Biserta (Tunisia), Beirut. Nel libro una notizia interessante riguarda la capacità di previsione di Napoleone che intuì il golfo spezzino come luogo ideale per una base navale tanto che nel 1808 allestì un arsenale marittimo nelle anse di Varignano e delle Grazie, ma nel 1814 fu travolto da Waterloo. Il golfo continuò ad essere difeso e potenziato dalle nostre forze. Segue, in dettaglio, la descrizione della difesa dei porti mercantili di Genova e Savona, quest’ultimo protetto da tre treni armati a Vado Ligure, Albenga, Albisola. Viene ricordata la guerra-lampo dei tedeschi, 10/28 maggio 1940, quando Leopoldo firmò la capitolazione del Belgio e fino al 4 giugno le truppe alleate vennero evacuate da Dunkerque verso i porti britannici: lasciarono la Francia 338226 uomini, di cui 123mila francesi, e il 12 giugno Parigi fu dichiarata città aperta. Questo inizio, che è bene ricordare agli studenti (i testi scolastici al riguardo sono frettolosi), ha in sé non tanto la fascinazione della guerra, un orrore quasi testa di Medea che finisce per soggiogare (lo scriveva Oriana Fallaci di quella in Vietnam), quanto piuttosto la consapevolezza del dramma che costò vite, sfasciò famiglie, stravolse la quotidianità dei tanti. Per quanto riguarda Genova e la Liguria ci sarà qualche nipote che rintraccerà nel resoconto cronologico (nave per nave, operazione per operazione) la vicenda che coinvolse il nonno o un giovanissimo padre. In cifre sono 9mila le vittime civili dei bombardamenti aerei su Genova. Si racconta della bomba che perforò il tetto della cattedrale di San Lorenzo, 9 febbraio 1941, lanciata tra un totale di 300 tonnellate di esplosivo dalla squadra britannica. Si ricordano le 27 massicce incursioni aeree solo su Genova del 28 agosto ’44 elencando di volta in volta i morti e si ritorna sulla tragedia della Galleria di San Benigno, 2000 morti il 10 ottobre successivo. Nel finale del libro si dà spazio alla commozione con tre saggi: il primo sull’ultima azione dei mezzi d’assalto della Decima Mas, ricostituita a Spezia da Valerio Borghese, il secondo appunto sui bombardamenti aerei, il terzo sull’inferno di fuoco, 10 novembre del ’43, su Recco. Questo saggio è arricchito da testimonianze tra cui quella del figlio di un maggiore del Genio Navale, silurato in mare e bombardato a Tobruk. Quando scoppia il bombardamento e il padre incita a raggiungere la galleria ferroviaria, il ragazzo corre a Megli, posta sul Golfo come un balcone e ne ridiscende dopo i 40 minuti di bombardamento. Alla luce della luna scopre i corpi dei genitori e del fratello riversi sull’asfalto e per riuscire a seppellirli impiega tre giorni. È il dramma della guerra e le tante foto d’epoca sparse nel libro sono come occhi spalancati sulla fierezza e sul dolore. I due autori sono studiosi di storia militare, diplomatica e geopolitica. Faggioni, archeologo, ha iniziato a interessarsi fin da giovane alla storia navale, in particolare della II guerra mondiale e, di recente, per la Ligurpress ha pubblicato Il Vallo Ligure, testo indispensabile per conoscere le nostre difese costiere; Rosselli ha allargato il suo interesse all’Oriente con libri fondamentali come Il Tramonto della Mezzaluna – L’Impero Ottomano nella Prima Guerra Mondiale, Sulla Turchia e L’Europa e altri con protagonisti le vittime: L’Olocausto armeno, La persecuzione dei cattolici nella Spagna repubblicana 1931-1939, La persecuzione dei cristiani in Cina.
Quotidiano IL GIORNALE, domenica 22 gennaio 2012
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